Queste famose garanzie…
da quando ho aperto la partita iva nel 2013 nel campo artistico ne ho dovute sopportare veramente di tutti i colori e’ il caso da dirlo.
Non solo iniziare il percorso da libero professionista, ma pure artistico. Ma che sei matto? e quali garanzie hai? e se non vendi? e se non fai? e se non trovi? e se non cerchi? e ua serie di altri pensieri estremamente limitanti ed anche spesso e volentieri offensivi nei confronti di chi apre un attività e certo desidera ben altre considerazioni e stimoli, dato che le difficoltà sono già comprese nel pacchetto, gli extra anche no.
La cosa surreale e’ che queste famose garanzie erano molto meno garanzie.
Ho fatto la trafila del lavoro, ops un refuso, dello schiavismo e sfruttamento dipendente, e oltre a non aver messo un euro da parte, uscivano in altre maniere proprio a causa di questa compressione, dolori mentali, fisici, spendi i soldi perché vuoi fare qualcosa che almeno ti piace, per compensare il lavoro che non senti tuo.
Poi pero’ di questi famosi lavori garantiti, puff in un attimo o vieni licenziato, o improvvisamente la natura ti ricorda, che l’unica cosa su cu puoi fare affidamento sei te stesso, e mettere la tua in vita in eterno nelle mani di altro o altri, presenta delle naturali controindicazioni.
Parlando del campo artistico, mi è stato sempre detto di tutto, ma non in quanto me, in quanto al mestiere dell’artista, deriso e offeso continuamente, l’ultimo in ordine cronologico in cui il premier ha detto che lo facciamo divertire e appassionare… meglio che non gli racconto le mie esperienze in ambito del suo mestiere d’avvocato. Eppure essendo per me pubblico, sono obbligato ad avere una considerazione anche di questo mestiere, che anzi rispetto a tal punto, che vorrei fosse regolamentato meglio, e agisse legalmente molto prima dell’avvento di conflitti, drammi, e tragedie. Solo per dire a Roma ci sono piu’ avvocati di tutta la Francia, e non è buona strada per avere l’armonia sociale, ma per elevare conflitti affinché vi siano clienti e lavoro per gli studi legali.
Piccola parentesi dovuta al simpatico burlone del premier che anche lui ci fa divertire, insomma e appassionare ancora meno, ma dicevo del mestiere artistico.
Sparare sull’artista solo in quanto tale l’ho notato essere lo sport piu’ diffuso.
in fondo si sa, voi artisti, non fate nulla, non si che fate, siete pazzi), tanto si sa che morite di fame , siete inutili, superflui, rompete le scatole con i vostri eghi ipertrofici, vi volete solo far vedere, volete solo far vedere quanto siete bravi, lo fate solo per soldi, ma perché non ti trovi un lavoro serio, un lavoro vero, perché non ragionate, non mettete la testa a posto, perché non fai come tutti gli altri, potrei scriverci dei libri, che parlo con i peluche (si grazie per lavoro, lavorando molto i temi dell’infanzia, la fantasia).
Tutti pensieri che denotano una totale mancanza di rispetto per il lavoro artistico, non riconoscendolo, ignorandolo, si muovono tutti questi fantasmi completamente scollegati dalla realtà.
Tutto questo solo perché si è scelto di fare seriamente e responsabilmente un mestiere. Non un hobby. un mestiere, una professione tutelata anzi incentivata e promossa dalla costituzione e proprio dal nostro paese, che sulle arti e la cultura ci poggia il suo sedere ogni giorno.
Ne ho dovute per lavoro “sopportare” (ho sempre segnato tutto) tante di queste offese inaccettabili e folli, e antistoriche.
Poi a un certo punto dei pipistrelli in cina, improvvisamente, così’, d’amble’, hanno spazzato via tutta questa ipocrisia ed ignoranza, e hanno fatto crollare tutte quelle famose garanzie che mi venivano indicate come la strada maestra per la sicurezza e la stabilità, e chi pensava di aver il sedere parato si e’ ritrovato ad accorgersi che così’ tanto parato non era, chi si era seduto e si era sentito arrivato, garantito, che tanto il loro lavoro, dalle grandi aziende, ai turisti, all’estero, poggiava su sicurezze inscalfibili.
E invece no.
Perché non siamo soli a decidere. C’è anche la natura che non è detto sia d’accordo con le pieghe che magari la società ha preso, che magari la stanno distruggendo e rimette un po’ d’ordine, e ricorda un attimo le sue priorità , i suoi valori, che poi devono essere anche i nostri.
Insomma adesso ci si scopre così tanto fragili, frustrati, arrabbiati, depressi, traumatizzati, preoccupati.
Anche io li ho vissuti in passato. L’arte può’ ricolorare queste sensazioni. oltrequeltot@gmail.com ma l’arte ama anche colorare e riempire pagine bianche. oltrequeltot@gmail.com
Il mio miglior investimento che puoi fare e’ su te stesso, sulla tua natura profonda, ci vuole tempo, la strada e’ lunga faticosa, ma seguire la natura è l’unica vera garanzia possibile che abbiamo.
e che soprattutto forse il campo artistico e culturale tanto inutile non è, i campi storici sono le basi.
Maggio 2020