Mancano i luoghi
dove incontrarsi veramente.
Dove vedersi
dove starsene pure in disparte
sano isolamento tra la folla.
Mancano anche i tempi per permettere al quieto vivere falso e giuda di andare riccamente a fare in culo da dove e’ venuto.
Come possiamo comunicarci i nostri quindicesimi pensieri? come possiamo consocerci un po’ meglio?
Come possiamo sentire i nostri valori condivisi, lavorarli, coltivarli, proteggerli?
Mancano i luoghi dove cercare occhi
occhi che guardano che pensano e che ballano
familiarita’ di rito e ritmo.
Dove troviamo le linee sottili che ci parlano?
Siamo un condominio gigante .
Un affare grosso che merita un business migliore di questo attuale.
Manca saltellare e fare finte facce di sgomento che poi si sciolgono in risate che da sole ti creano gli addominali a tartaruga
Abbiamo confuso lo stress per impegno vitale, abbiamo equivocato, c’hanno equivocato, c’hanno imbrogliato, c’hanno cambiato le carte in tavola e pure fatto il mazzo . Erano il banco.
Evochiamo giorni stellati
strilli acuti di solitudini lancinanti
lame affillate che si incagliano giu’ e
poi e’ un macello estrarre via.
E’ tutto un mi minore
Anche il vento urla
ma senza urlare,
senza farsi vedere,
senza farsi sentire.
Zautzik, 2020